
Massimiliano Tarantino, il direttore della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, mi ha invitato a visitare l’archivio della Fondazione, una sorta di wunderkammer a Milano.
Conoscendo il mio interesse per l’Utopia, mi ha fatto sapere che l’archivio custodiva una copia del testo di Thomas More. Mi ha poi chiesto se fossi interessato a scrivere musica ispirata a quel testo o a qualche altro libro presente nell’archivio.
Così mi sono perso in quei circa dieci chilometri di libri fino a quando, casualmente, mi imbatto nella prima edizione de L’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert.
L’Encyclopédie contiene diverse partiture, non si tratta di esercizi o composizioni, ma di esempi che hanno lo scopo di insegnare a scrivere un contrappunto, una cadenza, oppure come lavorare con l’armonia.
In altre parole è una sorta di campionatore di tre secoli fa che finora nessuno ha mai utilizzato.
Dopo i fasti dell’Illuminismo è probabile che la sezione musicale sia lentamente scivolata nell’oblio dell’oscurità.
Oggi i musicisti di estrazione classica non sono a conoscenza di questo testo, a quanto mi risulta.
Inizialmente è stato il carattere impositivo di quelle partiture che mi ha spinto a suonare ciò che c‘era scritto come fosse una guida, un riferimento per immaginare e scrivere musica nuova.
E’ stato come suonare con un fantasma, qualcuno che apparteneva ad una comunità rappresentata qui dalle proprie regole, esempi chiari di gesti musicali devoti ad un mondo che non esiste più.
Non ero interessato a rinnovare la musica del 1700, quella ha già una sua vita, indipendentemente dai secoli.
Io ho trovato una mappa antica e ho pensato di utilizzarla per una passeggiata avventurosa in luoghi in cui non sono mai stato.
Questo mi ha portato a registrare tutte le partiture dell’Encyclopédie, raccoglierle in un archivio di memorie sonore e, successivamente, scrivere musica che tenesse in considerazione quelle regole.
Senza nostalgia.
Mappa e campionatore qui sono sinonimi fino a divenire complici per scovare altre traiettorie nel suono e tra le risonanze che ho incontrato, perché quelle memorie continuano a parlare di sé e del tempo che è stato.
Amo lavorare con regole precise fino a quando arrivo ad un punto in cui mi libero di loro per ritrovarmi altrove.
La speranza è di ritrovarsi diversi.
Nella metà del 1700, quando l’Encyclopèdie venne pubblicata divenne il testo cardine dell’Illuminismo, dovette lottare contro la chiesa e la sua censura, ma ebbe un impatto tale sulla società fino a contribuire alla Rivoluzione Francese.
La mia connessione con questo testo quindi non è solamente artistica, c’è anche un aspetto politico: dopo circa tre secoli questa pubblicazione è ancora qui.
Mi domando se anche noi saremo qui fra trecento anni perché la nostra è un’epoca caratterizzata da nuovi oscurantismi.

Sento necessitiamo di più luce in questo momento, vorrei potessimo recuperare una parte dello spirito illuminista per affrontare la nostra contemporaneità.
Sarebbe un atto politico e sarebbe rivoluzionario.
Teho Teardo
video:
Produced by Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Milano.
Music written, recorded, mixed and produced by Teho Teardo at The Basement, Roma, April 2018 - October 2019
Other recordings took place at Villa Manin, Passariano on December 2018.
Harpsichord recorded in Napoli at Fondazione Pietà de Turchini.
Teho Teardo - baritone guitar, electric guitar, lap steel, piano, rhodes piano, bass, synths, electronics, celesta, harpsichord, bells, percussions, objects.
Erik Friedlander, Laura Bisceglia, Giovanna Famulari, Antonino Puliafito - cello
Lucia Cremonesi, Ambra Chiara Michelangeli - viola
Vanessa Cremaschi, Elena De Stabile, Lucy Passante Spaccapietra, Diana Perez Tedesco - violin
Giorgia Poli, Igor Legari - double bass
Gabriele Coen - bass clarinet
Massimo de Mattia - flutes
Susanna Buffa - voice
Iris Teardo - celesta
Orchestra at Villa Manin
Chiara Antonutti, Anna Apollonio, Caterina Picotti, Lucia Premerl, Marco Toso - violin
Margherita Cossio, Giovanni Boscarato, Rosanna Romagnoli - viola
Mara Grion, Luca Cividino - cello
Donata Paduano, Paolo Mazzoleni, Luca Zuliani - double bass
Tech assistance - Roberto Iandolo
Mastering - Michael Schwabe at Monoposto, Dusseldorf
Photos - Teho Teardo, Roberto Losurdo
Layout Mirco Muner
Thanks to Massimiliano Tarantino, Carlo Feltrinelli and the amazing stuff at Fondazione Giangiacomo Feltrinelli: Francesca Audisio, Spartaco Puttini, Vittore Armanni, Marianna Pelucchi, Anna Wizemann, Manuela Barone, Giovanni Sanicola.
Thanks to CSS, Teatro di innovazione del Friuli Venezia Giulia for inviting me at Dialoghi - Residenze delle arti performative a Villa Manin 2018-2020, Alberto Bevilacqua, Rita Maffei, Fabrizia Maggi, Luisa Schiratti, Elisa Dall’Arche, Anna Rita Deperini.
Thank you Marco Stangherlin at Wakeupandream, Francesco Fazzi, Andrea Leonardi, Giovanni Arcadu, Daniele Della Vedova, Elia Falaschi, Simone Palma, Charles Fréger, Nicola Vannini, Simone Rossi at Audioglobe, Federica Castaldo, Adelaide Mascolo, Luca Ravagni, Enda Walsh, Anne Clarke, Paul Fahy, Jim Coleman, Stuart Staples, Blixa Bargeld, Elisabetta Pacini at Specula, Giacomo & Iris Teardo.
Press Guido Gaito, Italy, Zoe Miller, UK.